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Rifugiati: Inerzia istituzioni nega diritti di accoglienza e proprietà

  • Immagine del redattore: Radicali Roma
    Radicali Roma
  • 25 ago 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Dichiarazione di Riccardo Magi e Alessandro Capriccioli, rispettivamente segretario di Radicali Italiani e Radicali Roma:    Ha pienamente ragione chi in queste ore ribadisce che il diritto dei proprietari degli immobili di averne la disponibilità e di utilizzarli come meglio credono è sacrosanto, e perciò deve essere tutelato. Nel caso dei rifugiati di piazza Indipendenza sono state le enormi lacune del sistema di accoglienza a mettere a rischio per prime quel diritto, abbandonando i rifugiati al loro destino, non fornendo loro gli strumenti per conseguire un livello accettabile di integrazione e favorendo così la strada illegale dell’occupazione.  Le nostre istituzioni sono così riuscite nella non facile impresa di negare un diritto attraverso la negazione di un altro diritto, creando un sistema nel quale tutti si sono ritrovati perdenti, anziché fare in modo di assicurare la tutela di entrambi, come sarebbe lecito aspettarsi in un paese civile ed efficiente, nel quale i diritti di tutti dovrebbero essere assicurati componendoli e contemperandoli.  Non può essere sufficiente, per riparare in modo maldestro a questo duplice fallimento, a questa inerzia colpevole e generatrice di illegalità, ripristinare precipitosamente uno di quei diritti, quello sulla proprietà, a forza di manganelli e di idranti e a discapito dell’altro, il diritto d’asilo, che è stato nuovamente calpestato lasciando le persone in mezzo alla strada e disinteressandosi del loro destino, senza offrire loro alcuna soluzione alternativa.  Ci sarebbe stato modo di eleborare quelle soluzioni con calma, visto il largo anticipo con cui si conosceva la necessità dello sgombero: e ci sarebbe modo di farlo ancora, se ci assumesse la responsabilità di governare il fenomeno dei rifugiati con l’attenzione che la nostra Costituzione imporrebbe.  Sarebbe l’occasione per occuparsi finalmente dei problemi in modo responsabile, smettendo di mettere artificiosamente in conflitto tra loro diritti diversi, al solo scopo di mascherare la propria incapacità.

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