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BILANCIO, MAGI: SU MANOVRA D'AULA CONSIGLIO NON FACCIA COME ORCHESTRA SU TITANIC

  • Immagine del redattore: Radicali Roma
    Radicali Roma
  • 3 dic 2013
  • Tempo di lettura: 2 min

Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere Radicale di Roma Capitale eletto nella Lista civica Marino

A poche ore dalla discussione sulla delibera principale del bilancio di Roma Capitale non abbiamo ancora la certezza di essere riusciti, con la nostra denuncia, a interrompere la pratica della “manovra d’aula”, con cui i consiglieri distribuiscono fondi sui propri territori. Ci auguriamo che grazie all’impegno del sindaco Marino e dell’assessore Morgante, che si sono dichiarati contrari a questa prassi spartitoria, si segni una netta discontinuità rispetto agli anni passati. In queste ore mi arrivano messaggi di consiglieri che mi annunciano la loro rinuncia a questo obolo, perché hanno capito in buona fede che questi metodi feudali falsificano il gioco democratico. L’appello che mi sento di rivolgere a maggioranza e opposizione è di non fare come l’orchestra sul Titanic, che continua a suonare mentre la nave affonda. Su tutti i comuni e le regioni si ripercuote la crisi nazionale, ma al contempo i comuni e le regioni, con la loro gestione, producono debito e crisi erogando servizi di un livello inaccettabile. Anche i fondi per i servizi essenziali sono ormai finiti. Una situazione di sfascio che impone di rompere una volta per tutte con i metodi e le logiche del passato. Se quindi i consiglieri continueranno a utilizzare lo strumento della manovra d’aula per finanziare attività – alcune magari anche lodevoli – sarà impossibile cambiare rotta ed evitare di portare il Comune e la città al naufragio . La commissione bilancio sia convocata il prima possibile per avere il tempo di esaminare, discutere ed esprimere parere sulle proposte emendative della giunta o elaborate in seno alla stessa commissione. Speriamo prevalga l’impostazione del sindaco che, in linea con il senso della nostra denuncia, ha annunciato “Questa cosa non si può fare”.

 
 
 

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