Congresso Radicali Roma/ La relazione di introduzione del tesoriere.
- Radicali Roma
- 9 lug 2007
- Tempo di lettura: 7 min
Care compagne, cari compagni, amici, è con grande soddisfazione che vi presento il bilancio dell’Associazione per l’anno 2006/2007. I motivi strettamente contabili credo balzino agli occhi dai dati che tutti avete ricevuto. Ma, come da tradizione radicale, quei numeri sono la sintesi e l’essenza stessa del lavoro di un intero anno che ci ha visti impegnati in iniziative politiche radicali (consentitemi di usare senza ulteriori specifiche questo termine) nella nostra città, da una parte, e per la crescita dell’Associazione dall’altra.
Chi si limitasse ad osservare il punto di partenza e quello di arrivo (cioè l’avanzo di cassa al 30/6/2006 e quello attuale) potrebbe rilevare un risultato più che raddoppiato (+102%). Questa tranquillizzante base di partenza per chi dovrà affrontare gli impegni del prossimo anno, è la sintesi di un duplice sforzo. Da una parte il grande impegno di tutti noi ad incrementare il capitolo delle entrate con l’autofinanziamento (su cui avrò modo di tornare più avanti), dall’altra l’estrema oculatezza con cui le risorse sono state spese. Infatti, a fronte di un incremento del 68% (9.744 euro contro 5.775 euro dell’anno precedente) delle entrate, siamo riusciti a contenere al 16,5% (8.114 euro contro 6.960 euro) la crescita della spesa. Se aggiungiamo a questo il fatto che circa l’ 11% (ca. 900 euro) sono a tutti gli effetti investimenti e non spesa corrente (mi riferisco ai tabelloni e alla telecamera per la videoregistrazione delle nostre riunioni, che lasciamo in “eredità” per i prossimi anni) direi che il Tesoriere e tutti quei compagni che nei modi più vari (con l’impegno personale, quello economico, con il contributo di idee e lo sforzo a volte impagabile di iniziative e fantasia) hanno partecipato in questi mesi possono dirsi più che soddisfatti.
L’anno che stiamo chiudendo può ben dividersi in due parti. La prima caratterizzata da un lavoro più “istituzionale”, supportato in modo ammirevole dai compagni della Giunta, che vorrei tutti qui ringraziare: dal più giovane, politicamente parlando, al più “scafato”. Questo organo, fortemente voluto dalla Segreteria, e per la prima volta costituitosi nella storia dell’Associazione, si è rivelato, per merito dei suoi componenti, strumento fondamentale e, credo, insostituibile, di elaborazione politica seria, attenta ed approfondita per poter nutrire di contenuti l’utilissima e per noi inedita collaborazione con il nostro (e con “nostro” intendo naturalmente “della Rosa nel Pugno”) Consigliere Comunale Gianluca Quadrana, non a caso iscritto alla nostra Associazione. L’entusiasmo, la pazienza, la determinazione di questi compagni si è poi concretizzata, come ricorderete, nel febbraio di quest’anno con la presentazione di sette ordini del giorno e una mozione in Campidoglio sulle tematiche più diverse ma tutte orientate alla soluzione dei problemi dei Cittadini, alla sicurezza, alla trasparenza della politica, alla buona amministrazione.
E proprio a febbraio inizia la “fase due” dell’ Associazione: Massimiliano Iervolino, in collaborazione ancora con Gianluca Quadrana e con il compagno Mario Staderini che ci spiega l’ istituto della delibera di iniziativa popolare previsto dallo Statuto del Comune di Roma, propone il lancio della battaglia sul registro delle unioni civili a Roma in contrapposizione al compromesso al ribasso (seppur concretizzabile) dei DICO in Parlamento. Qui, consentitemi una nota autocritica. Personalmente ritenevo la raccolta di cinquemila firme, in inverno, su un tema così complicato da spiegare ai Cittadini e con le scarse risorse economiche e di militanza dell’ Associazione a forte rischio di fallimento. Fortunatamente, l’ottimismo della volontà di Massimiliano ha fatto aggio sul mio pessimismo della ragione e si è andati avanti, con gli ottimi risultati che conoscete. Quella campagna, oltre al concreto risultato delle 10.263 firme raccolte, ha consentito all’Associazione di raggiungere altri, non meno importanti, obiettivi: a) l’aprirsi alla collaborazione su un tema specifico con soggetti della realtà romana “altri” rispetto alla galassia radicale (le associazioni GLBT, l’UAAR e la FGS naturalmente, ma anche Gianluca Santilli della Margherita, Roberto Giulioli ed altri Consiglieri comunali e Municipali dei DS). Questa collaborazione spero possa essere prezioso punto di partenza per future iniziative politiche comuni per una Roma più laica, più antiproibizionista, più moderna, più civile. Senza nulla togliere alla speranza (che personalmente ancora coltivo) di un futuro per la RnP, SE e QUANDO ce lo consentiranno. b) la possibilità, per l’Associazione, di proporsi nelle strade, ai Cittadini, oltre che con campagne di respiro nazionale (vedi “caso Welby” e moratoria ONU sulla pena di morte) con una grande campagna “tutta sua”, diciamo così. Questo ci ha consentito di raccogliere un sostanzioso autofinanziamento e di portare il numero dei nostri contatti (il cd “indirizzario”) da 250 a 2000 nominativi (ora patrimonio dell’intera galassia radicale). Tale indirizzario (organizzato al meglio grazie al lavoro di Alessandra Pinna e di altri che, in condizioni e ruoli diversi, vi hanno contribuito) ci permette oggi di inviare per mail a 2000 romani la nostra web-zine mensile. Un’ altra iniziativa nata grazie alla fantasia e all’impegno dei membri di Giunta. Iniziativa a costo zero, resa possibile grazie al talento artistico del nostro grafico Massimo Masotti e all’impegno (spesso notturno) del nostro “genio” informatico Marcello Blancasio. Due iscritti che mi permetterete qui di ringraziare per il contributo appassionato al limite dell’abnegazione fornito con costanza a Radicali Roma. Un giornale telematico che forse potrebbe in futuro divenire cartaceo e ai cui primi quattro numeri hanno collaborato tanti compagni che pure vorrei ringraziare: Demetrio, Luca, Alberto, Andrea, Ruggero, Mirko, Alessandro, Mario, oltre, naturalmente, a Massimiliano ed Alessandra. c) l’opportunità di entrare in contatto con nuovi amici, divenuti poi iscritti e militanti, che ci hanno permesso, insieme a quello che potremmo chiamare il “nocciolo duro”, di far uscire decine e decine di tavoli in luoghi lontani e diversi da quelli per noi abituali. Anche a questi compagni (uno per tutti, il grande Mirko Paladino, nonviolento per convinzione e non per natura) va il mio personale ringraziamento. d) la possibilità di tessere una rete di rapporti con la stampa locale che ci ha assicurato una visibilità certo non ottimale, ma sicuramente maggiore rispetto al passato. Come si può constatare dalla rassegna stampa che è in distribuzione.
Tutto questo (e torno ai dati di bilancio) è stato in parte reso possibile dall’ iniziativa del “Club dei Trenta ed oltre” (2.300 €) e per il resto dall’ autofinanziamento, che ci hanno fornito le risorse finanziarie per assicurarci il tempo e le competenze di Alessandra Pinna. Che, da parte sua, ha egregiamente corrisposto alle aspettative dell’Associazione, non lesinando in entusiasmo, fantasia e dedizione.
Ultimo, ma non certo per importanza, il superamento dei 25 iscritti a RI, che ci ha consentito di eleggere Aless andra come nostro rappresentante al Comitato Nazionale. Sono certo che anche questo, nonostante un esordio che non mi ha del tutto convinto e la mia contrarietà ad un cumulo di impegni e cariche che francamente non condivido, contribuirà alla crescita dell’Associazione e a un suo maggior peso nell’àmbito della galassia radicale.
Lo Statuto mi impone ora di proporre la nuova quota associativa dell’Associazione. Nonostante ritenga che sarebbe più logico che questo facesse parte dei “programmi” dei candidati alla carica di Tesoriere, non mi sottrarrò (lo Statuto è lo Statuto, perbacco!), e vi propongo di portare la “quota minima” a 30€. Un incremento del 50% da un anno all’altro mi sembra sufficiente e spiego il perché. Prima di tutto, come molti compagni sanno, ritengo sconsigliabile alzare troppo la quota. Esiste secondo me un limite oltre il quale rischieremmo di allontanare quanti di noi, per i più diversi motivi, non possono permettersela. E qui consentitemi una digressione molto personale ma ci tengo davvero. Su questo sono molto “british”: trovo del tutto fuori luogo e anche francamente irritante che a volte si insista troppo con i compagni che non possono o non vogliono contribuire. Chi vuole dà, chi non vuole (o non può) darà in altre forme. E nessuno (vorrei sottolinearlo con forza) dovrebbe permettersi di affrontare questi argomenti con alcuno, specie se di fronte ad altri. D’altronde, come tutti ben sappiamo, esistono compagni cui 100€ non pesano affatto, ma che una volta contribuito non vediamo più per mesi, ed altri per i quali 20€ possono essere uno sforzo, ma che ogni volta che fai l’appello risultano presenti, anche a costo di sacrificare vita famigliare e riposo, che sia di sabato o domenica, di giorno, di notte, d’estate o d’inverno.
Un’altra considerazione è di carattere più “finanziario”. E qui rispondo a quei compagni che mi avevano interrogato sul punto durante una delle nostre ultime riunioni. Badate che le quote di iscrizione (1.590€) non rappresentano che il 14% ca. dell’autofinanziamento di quest’anno, mentre i contributi raccolti ai tavoli (ad esempio) hanno pesato per circa il 55%, e l’iniziativa del “Club dei Trenta” per il 20%. E’ di tutta evidenza, quindi, che la quota è solo l’inizio, la “chiave di ingresso” al mondo di Radicali Roma. Il resto, tutto quanto di buono siamo riusciti a fare e faremo in futuro, dipende (ed è giusto che sia così) dall’iniziativa politica e dalla fantasia che si riesce a profondere per costruirla, organizzarla, portarla a termine. Se, ad esempio, decidessimo di reperire la metà delle entrate di quest’anno con le quote associative, partendo da una base di iscritti di 79 ad oggi dovremmo pensare ad una quota intorno ai 70€. No, non credo che funzionerebbe.
Vado a concludere: un bilancio politico e finanziario, ritengo, perfettamente in linea con l’agire politico radicale: a) reperimento di risorse finalizzate a campagne politiche ben definite e molto concrete. b) coinvolgimento di “altri da noi” su quelle specifiche campagne. c) coinvolgimento dei compagni nell’ elaborazione politica e nell’organizzazione (vedi Giunta e web-zine): non più militonti, quindi, ma militanti veri nel più nobile senso della parola. d) trasparenza (vedi videoregistrazione delle riunioni e pubblicazione sul sito). e) buona amministrazione.
Per tutti questi motivi vi chiedo di approvare il bilancio che vi è stato distribuito.
Ancora qualche parola per quanto riguarda il futuro Tesoriere. Ho già detto che non mi ricandido alla carica per motivi personali: la mia vita è cambiata e quindi non ho più il tempo che finora ho potuto dedicare all’Associazione. Già negli ultimi mesi mi sono sentito non del tutto all’altezza e ho dovuto chiedere supporto a Massimiliano ed Alessandra. Meglio quindi passare la mano. La persona che, come sapete, ritengo più adatta è Piero Bonano e i motivi li conoscete perché li ho resi pubblici in mail list. Vi chiedo quindi di votarlo come Tesoriere dell’Associazione, e chiedo a lui, se me lo consente, di limare un po’ le sue asperità caratteriali. Sono certo che se Piero riuscirà a coniugare la sua grande esperienza e la sua abilità politica e di fund raising con un pizzico di diplomazia l’Associazione, e noi tutti, ne trarremo il massimo beneficio.
Vi ringrazio per l’attenzione. Siete grandi.
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