EDITORIALE DEL 23 APRILE 2009
- Radicali Roma
- 23 apr 2009
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EDITORIALE DEL 23 APRILE 2009
In questi giorni vi è stato un convergente attacco, un po’ a tutti i livelli, alle garanzie ed ai diritti civili, costituzionalmente previsti. Il referendum sulla legge elettorale è stato calendarizzato per il 21 giugno, mediante accordo politico, con un atto di illegalità profonda, che ha mostrato senza equivoci come si stia tentando in tutti i modi di estirpare il diritto alla “seconda scheda” cioè al referendum stesso. Nella Regione Lazio il Presidente della Commissione Affari Costituzionali ha dichiarato senza pudore che il referendum propositivo e consultivo non sono fruibili a livello regionale, perché nonostante siano previsti dallo Statuto manca la legge attuativa. Il Comune di Roma, dribblando il suo stesso Statuto (vera “Carta Costituzionale” della città) ha fatto scadere i termini obbligatori di discussione in Aula dell’ennesima proposta di delibera popolare.
Alla luce di questo decalage continuo del diritto ho deciso di intraprendere uno sciopero della fame dalla prossima mezzanotte, per rafforzarmi nel Sathyagrà di lotta per la verità di questi giorni e per:
aiutare il Consiglio Comunale di Roma a calendarizzare già dalla prossima seduta la discussione in Aula della nostra proposta sull?anagrafe Pubblica degli eletti
sollecitare la Giunta ed il Consiglio Regionale a fornire gli strumenti atti a garantire la certezza al diritto referendario, così come sancito dallo Statuto
condividere con Rita Bernardini ed altri la loro manifestazione non violenta a favore del voto per i disabili non trasportabili
Nel frattempo i Radicali Italiani, chiudendosi per una decina di giorni in una sorta di “bunker della R/Esistenza non violenta”, hanno elaborato un documento di denuncia dal titolo evocativo “la peste italiana”, che proprio in queste ore viene distribuito alla stampa ed al Paese e nel quale si ripercorrono le numerose tappe della lenta e progressiva erosione della democrazia e del diritto in Italia negli ultimi 60 anni di regime.
La nostra Associazione Radicali Roma, intanto, incurante dei siluri che da più parti come abbiamo visto vengono lanciati contro gli strumenti di partecipazione democratica, si trova alla seconda settimana di raccolta firme sugli 8 questi referendari regionali (4 propositivi e 4 abrogativi) con il convinto scopo di raccogliere le 50000 firme necessarie affinché le proposte divengano strumento di consultazione, referendaria appunto. Lo sforzo è immane, sia come militanza ai tavoli, sia in termini finanziari, ma la Associazione è compatta nella volontà di perseguire lo scopo e già si contano numerose le adesioni di persone non iscritte, che, sfruttando anche il banner in Home page su questo sito, si dichiarano disponibili alla collaborazione.
Al più presto verranno calendarizzati degli incontri di confronto più culturale e di dibattito extrapolitico, fra di noi, al di là delle riunioni del martedì che vedremo se e come proseguire anche durante questa campagna referendaria. I temi proponibili e proposti sono diversi, ma è verosimile che la prima serata dovrà essere dedicata o al tema del testamento biologico o al tema della sincerità comunicativa, elementi più volte evocati in queste settimane.
Nel frattempo ci stiamo muovendo a livello di altri comuni dell’hinterland romano, partecipando a dibattiti (Colleferro) o affiancando l’Amministrazione comunale (Ciampino) per la stesura di una mozione atta a favorire l’istituzione di un’Anagrafe Pubblica degli eletti, che speriamo dovrebbe essere posta all’OdG del Consiglio Comunale nei prossimi giorni.
Per luglio, infine, è fissato il prossimo convegno-dibattito organizzato dall’Associazione su temi di approfondimento politico più strettamente teorico.
DB
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