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Regione Lazio, Iervolino: Un insulto alle donne. Massari: la legge elettorale del Lazio deve garantire gli elettori, non le elette.

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    Radicali Roma
  • 30 set 2009
  • Tempo di lettura: 2 min
Regione Lazio, Iervolino: Un insulto alle donneRoma, 29 settembre 2009• Dichiarazione di Massimiliano Iervolino membro della Direzione diRadicali ItalianiLa proposta dell’onorevole Saltamartini è sbagliata. Le quote rosa sonoaccettabili in Afghanistan, in Marocco, in Iraq ma non in Italia. E’ unaproposta illiberale che non tiene conto del merito ma del sesso, cheragiona per classi e non per doti. E’ un insulto alle donne perchéattraverso le “quote rosa” il regime ne sancisce l’inferiorità. Non èattraverso una legge che si risolvono queste questioni, altrimentidovremmo prevedere un intervento legislativo per avere una società aquote, ma su tutto, dai ministeri, agli enti pubblici, per gialli,bianchi, per le donne di colore e per le donne con i capelli rossi...Ipartiti si facciano i regolamenti che vogliono ma un interventolegislativo è assolutamente da scongiurare. Milito in un movimento che,senza aver mai avuto bisogno di “quote”, ha visto diverse donnesusseguirsi alla segreteria, svolgendo benissimo il loro compito. Propriola mancanza di sessismo le ha rese più forti, più vere!---------------------------------------------------------------------------Massari: la legge elettorale del Lazio deve garantire gli elettori, non leelette.29 settembre 2009di Dichiarazione di Alessandro Massari, Direzione nazionale Radicali ItalianiLa richiesta del mantenimento del listino per l’attribuzione di parte deiseggi consiliari, il 50%, fondato su presunte necessità di tutele perdonne e territori nasconde una partita tutta politica basata sullanecessità dei partiti, o di alcuni tra essi, di garantire in ogniprovincia almeno un eletto.Chi basa il proprio voto su un elettorato clientelare ha la necessità digarantire tutte le componenti territoriali, poiché le liste provincialidevono essere necessariamente collegate alla lista regionale, da Roma aRieti, da Viterbo a Latina, passando per Frosinone. Se non regge il pattoin tutte le province, assicurando in ogni collegio provinciale almeno lapossibilità di avere un eletto, si rischia di sgretolare la coesione delvoto verso il partito, si legga pure la capacità o volontà deirappresentanti politici provinciali di far convergere il voto sul simbolo.Allora perché scomodare rappresentanze di genere o di territorio?Basterebbe che le segreterie di partito, nel momento di “nominare” icandidati nelle liste, si ricordino di premiare le donne capaci e leprovince che compongono la regione.Ma per fare questo si dovrebbe “fare politica”, cioè assumersi l’onere el’onore della scelta. E’ invece molto più semplice, ed ipocrita,nascondersi dietro lo schermo protettivo della rappresentanza di genereobbligatoria per legge.Noi radicali non ci siamo mai sottratti all’onore e all’onere di candidarepolitici capaci, senza considerare il loro sesso o la provenienzaterritoriale. Che poi le donne radicali siano sempre state candidate,elette e molto attive in ogni esperienza istituzionale è la logicaconseguenze delle scelte fatte in base al merito ed alle convinzioni e noncerto in base alla convenienza.Nel merito, comunque, visto che a parole si vuole mantenere l’attribuzionedi parte dei seggi col listino, cioè con un sistema uninominalemaggioritario, si ricorda che l’unico sistema elettorale in grado digarantire la maggior presenza femminile e la rappresentanza di tutte lecircoscrizioni, è proprio il sistema uninominale maggioritario, con laelezione dei migliori secondi. Ed infatti, a parte gli studi difattibilità effettuati dalla regione stessa, risultati i cui esiti sonostati positivi e quindi affossati , di questo sistema elettorale non v’ètraccia né nel dibattito politico regionale, né in quello istituzionale.Ci si accontenta della ben più misera battaglia sul listino.________________________________________________________________________Alessandro MassariComponente della Direzione nazionale di Radicali ItalianiMembro del "Comitato di liberazione referendaria -Ernesto Nathan-"fisso: 06 68979273-0667603584
 
 
 

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