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Sede CSM: Municipio I dice no alla variante del PRG

  • Immagine del redattore: Radicali Roma
    Radicali Roma
  • 3 mar 2007
  • Tempo di lettura: 3 min

CORRIERE DELLA SERA 2 marzo, pagina 7 FORESTERIA DEL CSM:IL CONSIGLIO DICE NO

Ieri il Consiglio del I Municipio ha espresso parere contrario alla richiesta di variazione al PRG del Consiglio superiore della magistratura per la sua sede a Palazzo dei Marescialli: un aumneto di volumetrie, in un palazzo vincolato, per realizzare una foresteria. “Il nostro no è un chiaro indirizzo al Sindaco: le varianti al piano regolatore nel centro non sono tollerabili” ha detto Mario Staderini, vicepresidente del Consiglio municipale

LIBERO 2 marzo 2007 SE A COMMETTERE L’ABUSO EDILIZIO SONO I MAGISTRATI di Piergiorgio Liberati

Passi la veranda su un terrazzo di un normale appartamento condominiale. O l’apertura di una finistra laddove c’è una porta. Ma addirittura il sollevamento -di un metro- del sottotetto di Palazzo dei Marescialli,con relativo aumento della volumetria dello stesso, è roba da far drizzare i capelli al più connivente degli architetti. Eppure a chiedere la regolamentazione di un tale progetto è niente meno che il Consiglio supeiore della magistratura. Insomma, i paladini della giustizia, per dirla con parole da comics americano, hanno chiesto di poter compiere un abuso: edilizio, si intende. E la richiesta è arivata dritta dritta al I Municipio, al quale i togati hanno sottoposto l’idea di modificare il Piano regolatore generale per poter costruire una foresteria. Come dire, un posto dove poter schiacciare un pisolino, che sarebbe riservato, si legge sulla richiesta, “ai membri del CSM o di alta rappresentanza”. La proposta della Suprema corte suona ancor più roboante, visto che Palazzo dei Marescialli è uno stabile cotruito nel 1938 sul quale pesa il vincolo architettonico ai sensi del decreto legislativo 490 del 1999. Aumenti di volumetria non compatibili con la destinazione urbanistica in cui ricade l’immobile, classificato come B3. Per questi motivi il I Municipio, con in prima linea il capogruppo della Rosa nel Pugno Mario Staderini, ha bocciato la richiesta del CSM. Insieme alla Rosa nel Pugno hanno votato anche Rifondazione comunista e l’opposizione di centrodestra. L’Ulivo, invece, ha preferito astenersi, lasciando che passasse il parere contrario. “Il parere contrario alla modifica al Palazzo dei Marescailli rappresenta una novità importante. Il nostro no è un indirizzo chiaro al sindaco e all’opinione pubblica: le varianti al Prg e gli stravolgimenti urbanistici nel centro non sono tollerabili, sia che vengano dai cittadini che dalle istituzioni”, ha detto Staderini. D’accordo anche l’opposione che per bocca dei consiglieri di AN, Alessandro Cochi e Stefano Tozzi, si è chiesta: “Cosa debba farci il Csm con una foresteria proprio non lo si comprende, visto che si tratta di un organismo i cui appartenenti benificiano di innumerovoli benefici, tra cui alberghi a 5 stelle e autoblu di stat con autista”.

E-POLIS 3 marzo 2007 MUNICIPI I, NO BIPATISAN ALLA FORESTERIA DEL CSM di Ilaria Ciancaleoni Bartoli

Non un metro quadro in più per la city della politica: il Consiglio del I Municipio dice basta alla trasformazione del centro storico in una città-ufficio. Il principio è stato affermato giovedì, con il parere contrario alla richiesta di variazione al Piano Regolatore Generale fatta dal Consiglio Superiore della Magistratura. La richiesta era di innalzare e rifare la copertura a Palazzo dei Marescialli, a piazza Indipendenza, e ricavare una foresteria per i membri del Csm. A dire no un’alleanza trasversale tra Mario Staderini, capogruppo Rosa nel Pugno, Pasqualino Fabi, capogruppo di Rifondazione e i consiglieri dell’opposizione; gli altri gruppi, Ulivo compreso, si sono astenuti. «Basta all’espansione dei palazzi istituzionali a spese dei residenti – dice Staderini – Negli ultimi dieci anni il Parlamento ha aumentato del 600 per cento le sue proprietà in centro, così come ministeri e presidenza del Consiglio. Il decentramento degli uffici statali, è stato sovvertito

 
 
 

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