Una via di Roma intitolata agli studenti iraniani.
- Radicali Roma

- 13 giu 2008
- Tempo di lettura: 1 min
Via 9 luglio: il sindaco Alemanno ha detto sì. La strada dove ha sede l’ambasciata dell’Iran sarà dedicata ai ragazzi del 9 luglio 1999, agli studenti iraniani che scesero in piazza per difendere la libertà e la democrazia nel loro paese e diedero vita a una rivolta contro il regime iraniano: quel giorno di luglio morirono una decina di studenti, un centinaio rimasero feriti e oltre duecento furono incarcerati. La proposta nasce da un articolo di Emanuele Ottolenghi pubblicato sul Riformista in cui si chiedeva che un tratto della strada che ospita l’ambasciata di Teheran venisse simbolicamente dedicato al leader studentesco Nikou-Nesbati, che aveva apertamente criticato un discorso del presidente Ahmadinejad: una critica pagata cara, cinque mesi di prigione e dieci frustate.
Al nostro giornale qualche giorno dopo giunse una lettera di Nikou-Nesbati che proponeva una soluzione alternativa: dedicare la strada non a se stesso, ma al movimento del 9 luglio. L’Unione giovani ebrei d’Italia ha fatto sua questa idea e il suo presidente, Daniel Nahum, ha chiesto al sindaco Alemanno che l’intera strada venisse ufficialmente ribattezzata. Via 9 luglio, Roma.
Ieri il primo cittadino della Capitale ha dichiarato: «La richiesta, dall’alto valore simbolico, è più che mai condivisibile e apprezzabile, alla luce del difficile periodo storico che stiamo vivendo». «Modificare il nome della strada che ospita la sede dell’ambasciata iraniana e ribattezzarla “via 9 luglio” – ha concluso Alemanno – rappresenterebbe un altro forte segnale di protesta contro l’intolleranza e a favore della coesistenza pacifica. Prendiamo atto della proposta del presidente Ugei, Daniele Nahum, e auspichiamo che sia possibile realizzarla, tenendo conto delle norme vigenti in materia di toponomastica».



Commenti