REFERENDUM CON SORPRESA
- Radicali Roma
- 30 lug 2009
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REFERENDUM CON SORPRESAda L'Opinione del 30 luglio 2009, pag. 6, di Giorgio PrinziRadicali e i loro organi di informazione, con riferimento particolare adAgenzia Radicale, hanno sulle vicende private di Silvio Berlusconi tenutoun profilo molto basso in coerenza, con la convinzione dichiarata che "inpolitica si vince con la politica". Questo rimanere da spettatori inattesa degli eventi sembrerebbe essere stato un attendismo tattico difronte ad una campagna politico-mediatica che si è pesantemente ritortacontro gli stessi promotori, dal Gruppo editoriale "L’Espresso"; al qualesembrano essere saltati i nervi dal momento che si è messo a sfornarequerele come fossero articoli di cronaca; al Partito Democratico, con ilfiato corto per l’estenuante rincorsa del "masaniello" Di Pietro sulterreno dell’antipolitica e oggi sfaldato nell’estenuante ricercadell’ennesimo nuovo segretario; allo stesso Di Pietro costretto ad alzaresempre più il tiro e ad elevare i toni. La situazione è di stallo, conspazi politici che si aprono e attendono solo di venire riempiti da azionipolitiche concrete. In questo scenario si inquadra l’iniziativa politicadei Radicali, che potremmo definire pilota in quanto per ora limitata allaRegione Lazio, di raccogliere le firme per indire otto referendumregionali, quattro propositi e quattro abrogativi. I temi su cui si statentando la mobilitazione popolare sono: Abolizione dell’aumento deirimborsi elettorali, Abolizione della legge regionale sulla famiglia del2001, Ripristino effettivo dei vincoli paesistici, Abolizione delfinanziamento agli enti religiosi che operano nel turismo, Gestione deirifiuti, Sostegno ai coniugi separati in situazioni di difficoltà,Sostegno alle famiglie di diritto o di fatto, Abolizione dei ticket aiminori di 14 anni. (i dettagli dei singoli quesiti referendari si trovanosul sito www.agenziaradicale.com). Apparentemente i Radicali si stannomuovendo su una loro tradizionale linea, ma questa volta sembrano farlocon una diversa strategia, con un disegno ben preciso che non è più soloquello dei colpi di maglio. Le tematiche non sono più grandi questioniideologiche di principio, liberali e libertarie ma si tratta diproblematiche più vicine alle esigenze della quotidianità, in qualche casopersino coinvolgenti un potenziale elettorato trasversale. Il problema èora vedere in primo luogo la risposta di un elettorato non più reattivocome una volta e, successivamente, raggiunto l’eventuale quorum dellecinquantamila firme necessarie, come la campagna referendaria verràpresentata e gestita. La scelta dell’impegno territorialmente delimitatoin una regione dove il risultato delle prossime amministrative saràfortemente condizionato dai temi oggetto della campagna elettorale e dalmodo in cui essi verranno presentati e sviluppati, appare come una sceltarazionale e mirata per sperimentare un’apparentemente vecchia strategia,però completamente rivisitata. Se avrà successo costituirà il rilancio deiPartito Radicale che potrebbe prepotentemente incunearsi nel vuoto e nelledebolezze dei Partito Democratico e dell’Italia dei Valori, con incursionida non escludere, per la trasversalità di alcune tematiche, anchenell’opposta coalizione, che tuttavia si sta già muovendo anche su questetematiche. Chi -ha solo un poco di dimestichezza e di vicinanza con ilivelli decisionali del Popolo delle Libertà sa che, proprio inriferimento al Lazio, sui temi di maggiore criticità, per mia conoscenzadiretta in particolare quelle sulla gestione rifiuti e sulla gestione delpatrimonio ambientale, il PdL sta elaborando proposte originali edinnovative. Questo, solo apparentemente in modo strano, potrebberisolversi in un vantaggio .per i Radicali nell’ambito della lorocoalizione, perché diverrebbero i principali contraddittori, con unapiattaforma organica e concreta, di quanti, compreso chi scrive,propongono soluzioni in questi settori molto diverse e ispirate aconcezioni lontane se non opposte di quelle che caratterizzano lasinistra. La visibilità conta sui risultati elettorali, quanto laconcretezza dei programmi. Se si hanno entrambi si può positivamentepensare di conquistare consenso. il problema semmai è quello del rinnovodella classe dirigente radicale, del superamento del "pannellanismo" che èstato, a mio avviso, anche il limite del partito. I tempi sono maturi? Inquesta vicenda referendaria laziale si colgono i segni di una evoluzione,dell’emergere di una classe dirigente più concreta, razionale e,soprattutto, meno emotiva nella sua azione politica tanto che da sembraresolo apparentemente nella continuità della tradizione radicale. La nostraanalisi è corretta? Saranno gli eventi a dirlo.
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